LA VITA
(Porbandar, golfo di Oman, 1866- Nuova Delhi
1948)
Laureatosi a Londra in giurisprudenza nel 1888,
si trsferì per motivi professionali nell'Africa del Sud e fin da
allora,
colpito dalle tristi condizioni di vita dei suoi
connazionali colà residenti, votò la sua esistenza all'elevazione
e al riscatto
del suo popolo. Permeato di profondo spirito
religioso, improntò ogni suo atto alla convinzione che non vi è
realtà più
grande della satya ossia della verità
, la quale conferisce all'individuo una insuperabile potenza , che può
essere
adoperata con successo contro chiunque purché
sostenuta dall'ahimsa, dall'amore e mai dalla violenza. Questa teoria,
detta satyagraha, che significa "insistenza nella
verità" (comunemente nota come "resistenza passiva"), porta alla
"disobbedienza civile", che fu una delle principali
armi incruente della sua tenace lotta. Nel 1915 ritornò in India
e fu a
capo di un forte movimento per l'autonomia del
paese. Nel 1921, eletto presidente del congresso panindiano, proclamò
il primo moto di disobbedienza civile, consistente
nel rifiuto di pagare le tasse, di sottostare alle leggi, ecc., cui
seguirono a breve distanza il suo primo arresto
e condanna (10 marzo 1922). Graziato nel 1924, si dedicò principalmente
a risolvere il problema della redenzione degli
intoccabili; quindi riprese la lotta politica mirando, non più alla
sola
autonomia (swaray) dell'India, ma alla sua indipendenza
completa. E' del 1930 la cosiddetta "marcia del sale" verso il
mare, per boicottare l'imposta inglese; fu uno
dei movimenti più travolgenti suscitati dal Mahatma. Dopo un nuovo
arresto (1932), iniziò un digiuno che
durò 145 ore, e che per poco non gli fu fatale, per ottenere la
concessione della
parità di diritti agli intoccabili. Nel
1944 ppartecipò alle trattative , che preludevano alla proclamazione
dell'indipendenza dell'India,avvenuta nel 1947.
Dopo aver speso le sue energie e tutta una vita per affermare i diritti
degli umili, l'abolizione delle caste, il superamento
di ogni preclusione razziale e di ogni divergenza religiosa; dopo
essersi strenuamente adoperato per impedire ,che
i mussulmani indiani creassero uno stato separato (Pakistan) e
abbandonassero la grande famiglia indiana, fu
ucciso da un fanatico hindu, vittima egli stesso della campagna di odio
scatenata contro il Maestro. Al suo alto insegnamento
si è ispirata l'opera del suo successore Nehru.
tratto da:
http://webs.students.dsc.unibo.it/ig021098